Cura delle fobie

Non molte persone hanno la volontà di seguire un trattamento per superare una propria fobia.

La fobia specifica si innesca più frequentemente tra i sette e undici anni, ma questo non vuol dire che a un adolescente o a un adulto di qualsiasi età non possa insorgere e consolidare un elemento fobico (di tipo animale, ambientale o situazionale).

Vi sono “molti tipi di fobia”: emofobia (paura del sangue), aerofobia, belonefobia (fobia delle siringhe), aracnofobia (paura dei ragni), cinofobia (paura dei cani), ofidiofobia (paura dei serpenti), musofobia (paura dei ratti).

Da psicologa specializzata nel trattamento delle fobie, non è per me importante il nome assegnato in riferimento a un qualsiasi tipo di dimostrazione di paura di questo tipo, che sia verso un oggetto, animale o situazione, per quanto socialmente e apparentemente “aiuti” l’interlocutore ad essere specifico e categoriale.

La fobia può essere data da un evento traumatico: sì, ma niente di “inconscio”. Può essere una paura che si è innescata in te a causa di una situazione spiacevole, o può essere stata acquisita da un apprendimento di tipo famigliare.

Infatti, Il principio da cui si innesca una fobia è simile a tutti e viene chiamato condizionamento: per qualche ragione o causa ogni qualvolta si presenta a voi l’elemento (che diventerà successivamente fobico) il corpo si attiva dando segnali di pericolo. Questi segnali vengono memorizzati dalla tua esperienza mnestica e riproposti ogni qualvolta che si presenta lo stesso stimolo: a volte in forma sempre più intensa tanto da arrivare ad avere brividi, battito accelerato, capogiri o nausea.

Più i sintomi si intensificano e più la vostra fobia si è aggravata, più ti impediscono di fare delle attività pur di non rischiare di imbatterti in quell’elemento e più la problematica si aggraverà.

Impercepibilmente tutti i tuoi sensi si preparano a percepire molto più rapidamente possibili segnali di presenza dello stimolo, e quindi pericolo, nell’ambiente a te circostante.

La tua risposta di evitamento e fuga è apparentemente protettiva.

La contingenza e costanza di stimoli fisiologici, di pensiero ed emotivi sgradevoli presenti di fronte all’elemento ci danno la conferma di avere una giusta ragione per temere quel qualcosa, anche se la nostra reazione viene considerata da altri esagerata!

Ed è anche questo uno dei fattori di mantenimento comuni nel comportamento fobico che incentiva il nostro corpo a reagire con l’aumento di sensazioni di paura e avversione.